lunedì 23 settembre 2013

Post (nel senso di dopo) BlogFest: Venerdì 20 settembre

Avevo scritto un bellissimo articolo la sera di venerdì, dopo la prima giornata al Blogfest
Ero nella mia stanzetta d'hotel, verso le 23, piena di idee e ricordi da sistemare (ovviamente in un post), avevo modificato il tablet per renderlo un netbook, avevo scaricato l'app di Blogger, avevo scritto per 45 minuti e nel momento in cui pigio il tasto "pubblica"...non mi risulta niente... Immaginate le associazioni mentali tra animali e parole poco femminili...
Allora ho preso la mia bella Moleskine rosa (perchè alla fine il vero scrittore ha un unico amore che non lo tradirà mai alla faccia della tecnologia) e di pugno ho riscritto tutto. Quindi ecco il racconto del primo giorno di Blogfest.

La mia stanza vista mare al Golden Tulip


 " La giornata di oggi è la conferma che io sia una bestiolina poco social.
Perchè qui tutti parlano, si conoscono, si confrontano e confidano come fossero amici da anni e come se, quello del foodblogger, sia il lavoro che li unisce tutti sotto una grande azienda.
Ma io, foodblogger, ancora non mi sento quindi guardo curiosa questo mondo che, forse, un giorno mi apparterrà (e quel giorno la tecnologia dovrà essere dalla mia parte!)

Ad ogni modo ecco cosa ho imparato oggi durante il FoodCamp:

La carta del FoodBlogger:

un decalogo di norme e principi regolamentari che 20 foodblogger si sono impegnati a sottoscrivere e rispettare per un mondo più sostenibile ed ecologico. Lo speech era condotto da Luca Sessa e Laura Casaldi di Food140 e questi sono i 10 punti sottolineati:

1. Promuovere la cultura della sostenibilità in rete;
Questo è un principio di portata generale. Un modus operandi che vincolerà il blogger per tutta la durata della sua attività sul web.

2. Impegnarsi a pubblicare periodicamente un post sulle buone pratiche ambientali in relazione alla produzione di prodotti alimentari;
I post e il “blogging” sono gli strumenti attraverso cui i foodblogger realizzano la propria attività in rete. Informare i propri lettori sulle buone pratiche ambientali rappresenta lo strumento di divulgazione più importante.

3. Diffondere la cultura della tutela e della valorizzazione del territorio agricolo;
Compito di un foodblogger, è sia raccontare il cibo e i prodotti alimentari nelle loro varie specificità, sia battersi per la tutela del territorio che produce le varie eccellenze.

4. Impegnarsi nella divulgazione della cultura degli orti/giardini urbani;
Raccontare le buone pratiche di questo genere, aiuta i lettori sia a rispettare maggiormente l’ambiente che a riappropriarsi dei concetti base che appartengono al mondo agricolo.

5. Approfondire la conoscenza degli hosting a impatto zero;
È di fondamentale importanza conoscere i propri strumenti di lavoro. Preoccuparsi di utilizzare energia pulita per le infrastrutture telematiche rappresenta uno dei passi più importanti per una rete internet a impatto zero.


6. Impegnarsi a pubblicare periodicamente dei post sulla cultura del cibo e del riciclo;
Questo punto nasce dalla considerazione che molto del cibo prodotto e acquistato viene gettato. Riscoprire gli antichi modi di cucinare (come la cucina del riciclo) o illustrare le buone pratiche ambientali per il riciclo degli avanzi è sicuramente un’ottima pratica sostenibile. Trattandosi di vere e proprie ricette, e quindi, dell’attività principale di ogni blogger, invitiamo in concreto ciascuno a pubblicare a riguardo almeno un post ogni due mesi.

7. Impegnarsi a pubblicare periodicamente post sulla descrizione delle pratiche della filiera corta;
Il minor trasporto di cibo equivale a minor utilizzo dei carburanti fossili e a una quantità minore di gas inquinanti dispersi nell’ambiente.

8. Contribuire alla conoscenza del mondo OGM;
Quello che con questa carta ci impegniamo a fare è contribuire a una maggiore conoscenza del mondo degli organismi geneticamente mutati. Qualsiasi contributo è ben accetto è rappresenta un accrescimento della conoscenza di un mondo estremamente complesso.

9. Tutela dell’ambiente attraverso la diminuzione del consumo della carne rossa;
Il consumo della carne rossa è sicuramente uno dei fattori che concorrono maggiormente all’inquinamento del pianeta e all’aumento di malattie legate all’alimentazione. La nostra non è assolutamente una demonizzazione di questo tipo di carne. Vuole invece fare da monito per un consumo responsabile ed equilibrato di questo alimento. Invitiamo pertanto ogni singolo blogger a pubblicare almeno una volta ogni due mesi sul proprio blog una ricetta vegetariana.

10. Promozione della cultura dei GAS.
I gruppi di acquisto solidali rappresentano la sintesi e l’applicazione concreta di molti dei principi fin qui enunciati. La promozione e la divulgazione del mondo dei GAS sarà uno degli obiettivi dei soggetti che firmeranno questa carta. 

Ergonomia in cucina:

mai come durante l'intervento di Chiara Francioli mi sono sentita orgogliosa della mia cucina!!
Chiara, Interior Designer, ci spiega quali siano gli errori più comuni durante la progettazione di una cucina (a cui poco possiamo fare) e ci suggerisce alcuni trucchi per far sembrare il nostro nido un luogo più ordinato e di certo più accessibile e fruibile.

1. I fuochi vicino al lavello;
Ogni cucina che si rispetti ha i fuochi vicino al lavello!!! Se vi va di lusso un 20 cm di distanza la casa produttrice ce li lascia. Che poi, personalmente parlando, lo spazio è quello che è!!!

2. I fuochi andrebbero a sinistra o destra del lavandino a seconda che si sia mancini o destrorsi;
I destrorsi infatti lavorano da sinistra verso destra e i mancini al contrario. Sarà quindi più semplice lavorare con un piano cottura posizionato nel giusto modo e che agevola i nostri movimenti.

3. La cucina ad angolo non funziona. Preferitene una lineare;
 Celo!!!!! Ho sostituito infatti la vecchia cucina ad angolo con una lineare!!! Perchè è decisamente più utilizzabile e se si lavora in due in cucina, nessuno impiccia nessuno (perchè dovrai aprire esattamente quel cassetto posto sotto il piano di lavoro del nosto aiuto chef... e poi toccherà a lui!!!). In una cucina lineare ognuno avrà il suo posto del mondo!

4. Tanto c'è il tavolo;
La cucina è sempre stata il luogo dove la famiglia si riunisce per cenare ma anche per condividere momenti insieme, anche durante la preparazione del pasto. Quindi si suppone che sul tavolo ci siano marito/figli a far le loro cose. Probabilmente la cipolla tritata o il sugo appena fatto possono essere too much. Avete un piano da lavoro, sfruttatelo e lasciate libero il tavolo.

5. Pensare orizzontale, ingegnarsi in verticale;
Parlo di tutte quelle cose piccoline che in una cucina impicciano e devi smantellare un anta tutta bella ordinata per trovarle. Quindi via libera alla creatività con mensole e librerie/ripiani portacd formato mignon (hai detto Ikea!?!) che di certo vi verranno in soccorso. E vi salveranno la vita.

6. Sbagliare la luce;
O è troppa, o troppo poca e la vostra cucina sembra un loculo. Quindi porte aperte a diversi punti luce (tavolo, piano da lavoro, soffitto, luoghi lontani) che serviranno per quando il caos è troppo e non avrete il tempo di sistemare (quindi basterà spegnere quel faretto tattico) e renderanno la vostra cucina un luogo davvero piacevole e suggestivo.

7. Il numero delle prese di corrente non è mai troppo;
Se vogliamo fare i fighi e avere tostapane, wafflebaker, KitchenAid e frullatore serviranno un numero di prese adeguate. Ricordiamolo all'elettricista che siamo delle foodblogger.

8. Non si risparmia sui dettagli;
La cucina è quel luogo da mostrare orgogliosi. Quindi non risparmiamo sul lavello o su pezzi che possono diventare di design..renderanno la vostra stanza decisamente più fashion.


9. Tanto poi li metto a posto;
E questo poi non arriva più e si lavora in un caos deforme. Le alternative sono: 
°imparate davvero a mettere in ordine e vedrete che lavorare in un ambiente ordinato vi semplifica la vita che neanche Mastro Lindo.
° vi organizzate in modo e maniera che almeno il vostro casino sembri un Art Attack. Fatto?!?!

10. Non investire solo nel servizio buono;
Abbiamo il servizio che usiamo a Natale che probabilmente fa a gara con quello della corte d'Inghilterra ma gli altri giorni sembra la mensa dei poveri.
La bellezza è un regalo che dovete farvi ogni giorno, anche nel servizio che si sbeccherà entro un mese. Non lesinate sui piatti da tutti i giorni ma spendete quel pochino in più per portare a tavola i vostri cibi con stile anche da lunedì a sabato.

10 clichè da sfatare sulla cucina asiatica:

E' la volta di Giovanna Hoang che ci racconta quali sono i luoghi comuni da sfatare sulla cucina asiatica. Eccone alcuni:
°ci sono piatti che non esistono nella cucina asiatica ma sono stati preparati appositamente per il palato europeo (si, parlo proprio del riso cantonese e degli involtini primavera);
°il Dim Sun è uno snack cotto al vapore, simile a delle tapas asiatiche, e quindi è composto da tutta una serie di antipastini;
°la cucina asiatica non è solo unta ma prevede un'infinità di varianti;
°il pesce non è solo crudo quando si parla di cucina giapponese. Il menù prevede infatti anche zuppe e altre preparazioni marinate, senza dimenticare la Kobe Beef;
°la salsa di soia è di diversi tipi;
°la cucina asiatica non ha solo il curry ma un'infinità di spezie da scoprire.
°esiste la pasta (ramen, noodle, soba);
°in Vietnam esiste (ed è amata) la Baguette, condita con tanta fantasia e inventiva;
°il pane non è nel dimenticatoio ma viene cotto al vapore e con ripieno di carne o fagioli;
Contest e givaway:
Vatinee Suvimol, foodblogger ma soprattutto avvocato, ci insegna come gestire i contest/givaway che sembrano una cosina tanto carina ma lo Stato ha deciso bene che fanno parte delle lotterie e dei giochi a premi quindi punibili a norma di legge. Perchè in teoria dovremmo annunciare la nostra decisione di aprire un contest, chiamare un notaio (e pagarlo) che certifichi la validità dell'estrazione, pagare le tasse sui premi et similia.
Come uscire quindi dalla gabola? Dando ai premi un valore par a 1 Euro o ritenerli pagamento per opere artistiche (perchè la creazione di una ricetta è un'opera artistica).

Questo è il primo step di non so bene quanti per raccontarvi le cose che ho imparato o scoperto durante il BlogFest di quest'anno. Le cose che ho scoperto venerdì:

1. Rimini è fighissima
2. Il BlogFest è meno caotico di quello che pensavo, ottimo punto di incontro tra idee e stimoli
3. Il Lambrusco è più infame del previsto e quando ti alzi te ne accorgi
4. La sveglia delle 8 è un trauma e mi fa capire che non sono in vacanza
5. Tra i mille sorrisi e le chiacchiere tra foodblogger, mi manca Martina e la bella esperienza che è il nostro vivere il food e tutto ciò che lo circonda. L'anno prossimo ti voglio con me! "







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