mercoledì 21 agosto 2013

I 5 luoghi perfetti per fare i "piangini" quest'estate

Finalmente anche io sono in vacanza!!
Un mese a mia disposizione per godermi il meritato riposo e i piaceri della vita d'estate: il silenzio, il vento sulla pelle, un buon libro da leggere, posti nuovi da vedere e ristorantini da provare, magari proprio in villeggiatura. E se non ci sta il ristorante anche un bel dopocena sarà ben accetto.
E' proprio il periodo che mi serve per staccare la spina e tornare ad essere una bella persona, socievole e amichevole, senza lo stress del quotidiano e senza le scadenze che rendono le nostre vite sempre troppo frettolose.
Perchè diciamolo, in vacanza è impossibile lamentarsi. Si ha tutto il tempo del mondo, si hanno ore sonnolente e il dolce far niente come obbiettivo.. Il lamentarsi è proprio quella parola bandita durante le vacanze estive. Sono certa! Non si può!!
Forse...
Ok, magari qualcosa può farci storcere il naso ma di certo è sempre la casualità degli eventi molesti e niente di previsto. Insomma l'imprevedibile è in agguato H24 ma in vacanza si sorride anche a quello!
E invece...
A quanto pare..
Il nuovo trend dell'estate 2013 è proprio lamentarsi, il nuovo tormentone dell'estate sono i "piangini".
C'è chi si lagna perchè a causa della crisi non può andare in vacanza.
Chi si lamenta perchè una stupida guerra civile gli ha rovinato la vacanza.
E chi, poverino, viene spennato per un caffè o dell'acqua minerale. MA DICO IO!!! Uno non può godersi un meritato caffè in Piazza San Marco o vedere Positano scorrere davanti agli occhi che subito il commerciante se ne approfitta!!! E NO!!!
Allora ho pensato a questa classe di turisti, i bistrattati, e ho deciso di stilare una lista "SalvaTuristaItaliano" per evitare a tutti quelli in procinto di godersi gli ultimi giorni di agosto fuoriporta, di farsi spennare da ristoratori e baristi.
Ho cercato 5 mete tra città, mare, montagna e lago, particolari per atmosfera o fascino ambientale e selezionato, per ciascuna, un ristorante. Di alcuni ho potuto leggere il menu' e i prezzi. Altri invece non lo fornivano.  Ma tanto, che importanza ha!?!?!?!

ROMA


Ristorante tipico romano, proprio affacciato sul Colosseo. Figuriamoci, per la terrazza panoramica vogliono 10 Euro a persona..manco l'avessero costruito loro il Colosseo.

RAVELLO


Solo per la terrazza panoramica sulla Costiera Amalfitana non mi faranno pagare uno sproposito per un caffè e un succo di frutta.

  MARATEA


Bellini i muri in pietra e le candele...si anche la vista non è malvagia ma io pago solo quello che mangio.

COURMAYEUR


Prendi qualcosa da bere, devo solo fare pipì

BRIENNO


Si, va bhe, Ristorante dal 1855.... 

Ora, ve lo chiedo per cortesia. 
C'è gente che lavora durante le vostre vacanze. Se andate a Positano o a Venezia, magari un barettino dello Sport lo trovate rifugiato fuori dalle rotte comuni..
Altrimenti, se volete godervi la magnifica vista su monumento, lago, mare o montagna, abbiate l'accortezza di non postare poi i vostri scontrini sui social network. Perchè il problema non è dei commercianti. E' vostro. E non perchè avete preso una fregatura o perchè si sono approfittati di voi.
Perchè ci sono quei luoghi e quei ristoranti in cui non paghi solo quello che mangi. Paghi anche il servizio, l'atmosfera, la musica, la suggestione che ti rimarrà impressa nel cuore per sempre.
Perchè mangiare in zona Argentario o ad Amalfi, piuttosto che in Sardegna o a Porto Venere,  mi sa che piacerebbe a tutti.
Forse, in vacanza, potete evitare di stare attaccati a Facebook o Twitter vita natural durante (non fa nemmeno bene all'abbronzatura, vi scottate la cervicale!) per postare questo o quello per il gusto della critica. Forse potete godervi la vacanza e gli attimi che saprà regalarvi senza mugugnare, perchè di quelli, poi ne resterà soltanto un ricordo.. e lo scontrino su Instagram.
Un'ultima cortesia. Andare nei posti alla moda per poi sventolare conti urlando alla beffa, non è molto signorile. 
Anche Praiano è bella come Positano..anzi, più piccola e con tanti barettini carini.




lunedì 5 agosto 2013

Ristoro al porto di San Benedetto del Tronto

Le Marche per me sono sinonimo di famiglia. Sono le mie radici.
Sono le estati a Porto San Giorgio con i miei nonni.
Sono la tapparella abbassata e la tenda leggera sospinta dalla brezza marina.
Sono le lenzuola fresche.
Sono gli chalet e non gli stabilimenti.
E ha i colori sbiaditi di una polaroid
Sono le cose semplici e genuine come la regione che profuma il mio sangue e lo rende più caldo.
Dopo un anno di formalismi, make up e tacchi alti, scompaiono le maschere e gli orpelli e resta un vestito leggero sulla pelle leggermente abbronzata.
Basta davvero un filo di crema e i sandali bassi.
Chiudo gli occhi, respiro l'aria di mare e sento il mio cuore avere un ritmo lento. Mi godo tutto a pieni polmoni. Soprattutto mi godo il tempo, tanto raro quanto prezioso che ora sembra durare di più semza il ticchettio degli impegni quotidiani.
Le giornate vengono scandite solo dai pasti principali e corrono sonnolente tra un tuffo in mare e una lettura leggera.
E poi arriva la sera e quella fame post spiaggia.
Stasera ci attende la marina di San Benedetto del Tronto e il suo Ristoro al porto, ormai giunto alla sua quarta edizione.
Per tutto agosto posso prendermi una pausa anche da ristoranti blasonati, chef stellati e gare culinarie.
Nel mio mondo, l'estate è un cartoccetto pieno di sardine e acciughe, sono i sorrisi genuini delle persone intorno a me, è il blu del mare che si fonde con il cielo, è una tovaglia di carta svolazzante, è attendere il tramonto su una sdraio quando la spiaggia è ormai vuota e il profumo della frittura che mi ricorda che è ora di cenare.
Mi distacco dai pensieri, mi guardo intorno e vedo famiglie con bambini, volti sorridenti e manine unte. Tutti avvolti nella magia di una tavola apparecchiata e nel profumo del pescato del giorno.
Lago Trasimeno Amo questa piccola tradizione sanbenedettese e i valori che porta con sè: in primis l'idea della convivialità di un pasto gustoso ma assolutamente cheap. Il menù infatti costa 13 euro e propone due antipasti, due primi, due secondi, un contorno, frutta, acqua e vino. Leggendo le proposte gastronomiche mi è chiaro il secondo  caposaldo dell'evento: la possibilità di creare pietanze golose con il pesce azzurro pescato nell'Adriatico (quindi decisamente economico), garantendo un'apporto prezioso di omega3 e calcio, non intaccando il bilancio familiare in un periodo molto delicato per l'economia di tutti.

Spero che, se le vostre vacanze non sono ancora iniziate, questo possa essere uno spunto per riscoprire la genuinità che l'estate porta con sè.
Ovviamente intorno a una tavola imbandita.



giovedì 1 agosto 2013

Haute Corse: 5 must have della vostra tavola

Sono in vacanza con la mente, questo mi sembra ovvio. Ma i piedi sono ben ancorati sull'asfalto e peggio ancora, le vacanze vere e proprie hanno un traguardo non proprio vicinissimo.
Quindi parlerò  di una terra che amo da impazzire e della sua cucina: La Corsica.

E' un'isola della Francia che si erge con le sue bellissime foreste nel blu del Mediterraneo, conosciuta come l'Ile de la Beauté.
Se la sono litigata per secoli l'Italia e la Francia. Sono passati genovesi ( si ergono tutt'ora un sacco di torri nella parte nord dell'isola che risalgono al periodo della conquista ligure) e pisani, fino al 1768 quando la Francia ha vinto a Risiko e si è tenuta l'isola.
Napoleone è il suo figlio più famoso. Pasquale Paoli quello più amato.


I Corsi sono assolutamente geniali e hanno diviso l'isola in due dipartimenti: La Haute-Corse, con capoluogo Bastia e la Corse-du-Sud, con capoluogo Ajaccio. Così, viaggiando per l'isola incapperete in due targhe: 2A e 2B. 
Sono i due dipartimenti dove le lettere iniziali stanno appunto per Ajaccio e Bonifacio.
Se un giorno dovesse giungere l'esigenza di un nuovo dipartimento per dividere la Corsica del Nord dalla zona montana? PAS PROBLEM!
2C con capoluogo Corte!

In questo post parleremo della Haute Corse e di quei prodotti che non devono assolutamente mancare sulla vostra tavola.
Parliamo di zone interne che si dipanano dalla Valle della Restonica per arrivare al paese più grande dell'entroterra ed ex capitale corsa: Corte.


La carne è l'elemento principale in Haute-Corse, a partire dalla famosa charcuterie per passare a stufati e ragù di cinghiale. Altrettanto gustoso il formaggio, principalmente di pecora e capra, che troverete pressochè ovunque: dai ravioli al fiadone, passando per le sardine, il BROCCIU è davvero l'orgoglio nazionale. E già la prima forchettata vi farà capire perchè.








 Ma arriviamo quindi ai nostri Must Have da assaggiare nell'Haute Corse.

1)U BROCCIU
è un formaggio prodotto sia con latte di pecora che di capra e varia dai 250 gr ai 3 kg. E' venduto sia fresco che in cestini di vimini e il periodo di degustazione migliore va da novembre a giugno
 
 





 
2) LA CHARCUTERIE CORSE
a voi la scelta ma tra figatelli, prisuttu e lonzu dovete provare almeno una volta un Assiette Corse



3) LE SANGLIER
il cinghiale in francese riesce ad essere super chic. Da mangiare al ristorante U Museu

 


4) LE CASTAGNE
la Corsica vanta molte foreste di castagni e la farina è utilizzata per molte preparazioni tra cui la polenta, da provare con salumi, carne con il sugo e formaggio. A dicembre, a Bocognano, si tiene la fiera della Castagna.


5) LA CORSICA COLA
Solo la Corsica può tentare di fare a gara con la Coca-Cola. Quindi applausi per il coraggio. Da provare, che possa piacervi o meno.