giovedì 21 novembre 2013

Apparecchiare la tavola correttamente. Questione di stile?

Quando la mise en place è un'opinione.
Questa è la vetrina di un negozio che mi è apparsa davanti agli occhi di recente. Non è la prima volta che mi imbatto in tavole male apparecchiate e, come mi è stato detto, probabilmente sono l'unica ad accorgersene.
Spero vivamente di no!
Non tanto per quella che è una passione più o meno condivisibile ma perché si sta parlando di un'apparecchiatura basilare, una di quelle che dovrebbe apparire ad ogni pasto sulle nostre tavole. 
Piatto piano, piatto fondo, forchetta, coltello e bicchieri. Punto. Semplice. E invece ci si riesce a confondere ancora. 
Che sia pressapochismo?
Di certo, la conoscenza di regole base di mise en place dovrebbe essere imprescindibile quando si gestisce un negozio di arredamento. Mi è capitato infatti di sistemare personalmente (perchè giuro mi urtano un sacco) le posate da Zara Home e di sgranare gli occhi davanti a un negozio di argenteria e articoli per la casa di Bologna che proponeva una tavola da sogno -o da incubo?- con tanto di salsiera, piattino per il pane e burriera in argento ma con tutta la posateria sbagliata. 
Rimango sempre basita perché, a mio avviso, apparecchiare una tavola è come vestirsi, scegliendo l'abito migliore per l'occasione, abbinandolo agli accessori e al trucco. Non credo ci farebbe piacere optare per una collana pacchiana o abbinare colori che sono un pugno in un occhio. Tanto meno metteremmo le calze sopra le scarpe. Per l'apparecchiatura di una tavola le regole sono esattamente le stesse: semplicità, ordine e pochi passi da seguire. 
E' un piacere personale ma appaga certamente l'occhio di chi si siede a tavola. E' un gesto d'amore come la preparazione del pasto stesso. E poi, rimanendo sul piano pratico, è la tavolozza che accoglierà le nostre creazioni e deve essere adeguata. Conoscendo poi i vincoli, potremo liberarcene sapendo quali paletti evitare in nome della creatività.
Affronteremo quindi una mise en place da tutti i giorni, con gli elementi base e tralasceremo quella dedicata alla colazione o a una cena formale (almeno in questa "lezione")

Schema base di mise en place.
Ecco lo schema di una mise en place formale che possiamo alleggerire ulteriormente per le nostre occasioni quotidiane. Le tavole nei secoli si sono semplificate e concedono oggigiorno molta più libertà. 
Innanzitutto bisogna delineare il posto dedicato ad ogni ospite
Se si opta per una tovaglia saranno i piatti stessi a delimitare la seduta. Altrimenti perfette sono le tovagliette americane o i runner, rimedio moderno infallibile per una tavola leggera ma curata. In ogni caso io amo mettere subito il piatto piano e quello fondo in modo da avere un placè delineato. 
Il tovagliolo va alla sinistra del piatto. Nel caso in cui il posto tra un commensale e l'altro fosse limitato, potremo appoggiarlo sul piatto (potrà fare anche da base a un segnaposto personalizzato).
A sinistra, tra il tovagliolo e il piatto prende posto la forchetta. Potete apparecchiare con due forchette oppure una sola e cambiarla ad ogni portata (ormai la lavastoviglie è una fedele alleata nell'eleganza dei piccoli dettagli). 
Alla destra del piatto, troviamo il coltello (con la lama rivolta verso il piatto) e, se serve, il cucchiaio.
All'altezza del coltello, i bicchieri. Quello dell'acqua e quello del vino sono più che sufficienti sulla tavola di tutti i giorni. Sopra il coltello troverà posto il bicchiere dell'acqua e alla sua destra quello del vino.
Eviterei le posate da dolce. Ho l'abitudine di portarle nel momento stesso in cui servo il dessert o la frutta ma se desiderate averle già a disposizione, dovrete metterle sopra il piatto.
Il pane avrà la sua location nel cestino apposito, liberandovi del piattino dedicato.
Per farla facile, basta pensare a quale mano si utilizza per prendere la posata che serve. E tutto avrà il suo posto nella mise en place. L'ospite partirà sempre dall'esterno (anche perchè sarebbe scomodo partire dalla posata vicino al piatto) nella scelta della posata giusta e poserà il tovagliolo solo alla fine del pasto, lasciandolo "spiegato" sulla sinistra.
Semplice no? Per tutto il resto vi rimando a Pretty Woman e alle lezioni meravigliose di Richard Gere!! Anche sulla pinza per le stronze lumachine. 







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